Il paradosso Anica/CNA
- Michele Lo Foco

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A cura di Michele Lo Foco.

In questi giorni gli associati Anica hanno ricevuto una accorata lettera del Presidente nella quale, dopo aver paventato il disastro imminente causato dai tagli ai contributi, Usai comunica la strategia dell’associazione per affrontare la sfida.
Ma è utile fare un passo indietro e tornare alla politica Anica nella interpretazione del precedente Presidente Rutelli, che primo a ricevere lo stipendio, fu nominato grazie alla sua risaputa amicizia con il Ministro Franceschini, il più longevo alla Cultura.
Ebbene Anica ha partecipato con grande entusiasmo a quello che definisco “il sacco di Roma”, cioè lo sperpero di denaro della collettività tramite lo strumento del tax credit divenuto, grazie a Franceschini, l’unico obiettivo dei produttori e distributori.
Rutelli, unitamente a Rai e alla sottosegretaria con delega perenne Borgonzoni, ha inneggiato al grande sviluppo del settore senza rendersi conto né di favorire il saccheggio né che i fondi sarebbero terminati.
Oppure aveva previsto che nel momento inevitabile della presa di coscienza, lui sarebbe planato in altro incarico portandosi dietro solo la sua invenzione “Videocittà” e i relativi finanziamenti.
Così è avvenuto: a Rutelli, volatilizzato, è succeduto in Anica Usai, erede del disastro ma ugualmente capace e pronto all’equivoco e alla inversione di tendenza, tanto che oggi, con una sfacciataggine che sembra frutto dell’intelligenza artificiale, dichiara agli associati, tra i quali Netflix, che Anica si sta prodigando perché il Governo continui a finanziare come prima il “sacco di Roma”, in modo che i gruppi dominanti non perdano nemmeno un centesimo.
Il fronte costituito da Anica Apa e Cna è ormai palesemente la cavalleria messa in campo dai vertici del Ministero per imbrigliare le truppe dei poveri produttori indipendenti ormai alla fame, ed accerchiarli unitamente alla Agenzia delle Entrate, banche, creditori privati.
Di questa cavalleria è sorprendente, ed esecrabile, il ruolo che CNA ha man mano, lentamente e subdolamente, assunto, prima offrendo i suoi servigi gratuitamente, poi dichiarandosi paladina dei piccoli imprenditori ed infine diventando alleata dei potentati con un ritorno contributivo mirabolante ai propri vertici.
CNA è oggi la struttura mascherata di copertura mediatica della metodologia di abuso del tax credit.
Alla fine di questo periodo tormentato, sul campo resteranno i resti agonizzanti delle PMI e nei cassetti decine di film non ultimati, se ultimati molto brutti, se decorosi non distribuiti, e potremo assistere, in assenza di modifiche alla legislazione attuale, al trionfo delle società estere che potranno occupare stabilmente tutti gli spazi audiovisivi attuali e quelli futuri, sempre in simbiosi con la sottosegretaria e le sue ancelle.
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