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Il morbo tax credit

  • Immagine del redattore: Michele Lo Foco
    Michele Lo Foco
  • 18 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

A cura di Michele Lo Foco.


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Nel mondo dormiente e paludoso dello spettacolo si avverte il titillare di provvedimenti che se non hanno ancora l’effigie di qualche potente, profumano leggermente l’aria di zolfo. L’ambasciatore del primo provvedimento è addirittura “Il sole 24 ore”, di solito mesto trasmettitore di pensieri governativi ed oggi, invece, foriero di una verità che piano piano sta emergendo e che dice che il nostro paese è stato infettato dal morbo del tax Credit, del quale non è stato ancora individuato né l’antidoto né il contaminatore politico.


Il giornale economico spiega nel dettaglio le metodologie per costruire fatture addomesticate e ingigantire i costi dei film, partendo da quelli che io descrissi nel primo esposto alla Procura fino agli ultimi, che hanno raffinato i metodi tramite solerti commercialisti e costosi asseveratori.


Del secondo provvedimento è voce autorevole il professor Santoro, ex presidente del Consiglio di Stato, il quale, dopo aver più volte descritto gli errori del MIC nei confronti della società Sipario, ex Ilbe, e di Andrea Iervolino, avverte che sono enormi i rischi di danni erariali causati da una revoca di tax Credit, unica nel suo genere, nonché quelli causati a centinaia di lavoratori ed azionisti, ma soprattutto che le conseguenze di quell’atto potrebbero coinvolgere pesantemente e in proprio i firmatari degli atti, che hanno abusato della loro funzione o strumentalmente o comunque non applicando principi di imparzialità, che sono poi alla base di quanto descritto da “Il sole 24 ore”.


In tal senso nell’ambito del Ministero della Cultura si evidenziano due movimenti magmatici, uno portato avanti dalla magistratura e uno dagli avvocati e professori che rappresentano Andrea Iervolino, e queste lente ma sistematiche procedure possono finire per confluire contemporaneamente nel ventre della “Cultura” nazionale seminando danni e vittime, alcune inconsapevoli, altre ben coscienti.


L’Italia è un paese lento, non si prendono decisioni immediate ma si attende che le situazioni arrivino ad un punto di saturazione che precede l’esplosione di uno scandalo.


Lo scandalo è poi una specie di lifting sociale, serve a raffreddare le metastasi politiche e a togliere le incrostazioni purulente, per riportare in fondo la calma.

 
 
 

Salvis Iuribus

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