A cura di Michele Lo Foco.
Dal momento che siamo quasi a ferragosto, per qualche giorno mettiamo in pausa i discorsi sul tax credit, per riprenderli non appena la Sottosegretaria avrà il coraggio di annunciarlo al mondo nella nuova e peggiorata versione; parliamo piuttosto di corpo e di spettacolo, stimolati dalle dichiarazioni di Elodie e dalla polemica successiva.
ll corpo delle donne, lo preciso per evitare fraintendimenti, è sempre stato un argomento centrale del settore e non solo: il meccanismo nasce dal desiderio, che è la principale conseguenza della sessualità, che come insegna Freud assieme all’aggressività è la pulsione principale dell’es.
Nasciamo così, senza che nessuno ci dica nulla. L’uomo desidera la donna e la donna è un funzionario della specie, deputata a collaborare con la natura per la prosecuzione della vita sulla terra.
Questa è la base, e per ora tralasciamo le strade laterali e le involuzioni.
Nasciamo nudi, e solo dopo cominciamo a vergognarci se qualcuno ci guarda. Eva ci costringe a celare le nostre parti intime perché con la trasgressione non siamo più innocenti. Fermiamoci qui.
Non siamo più innocenti, pertanto la nostra mente elabora la sessualità secondo canoni pulsionali che non sono istintivi, in quanto l’uomo non ha istinti. Se a una mucca offriamo una bistecca, non la mangia: l’istinto è tipico degli animali, che non pensano.
L’uomo non ha istinti, ma segue la sua pulsione originaria, e in questo lavorio trova supporti nella nostra società attuale, quella della comunicazione, la forza maligna che ha invaso il mondo occidentale e lo ha conquistato.
Anche la storia ci ha tramandato esempi di pulsioni devastanti, Cleopatra, Paolina Buonaparte, ma noi dobbiamo arrivare rapidamente a parlare di Elodie e di spettacolo.
Chi è Elodie? Una strana combinazione di tratti somatici, alta, viso diverso, occhi diversi, mani affusolate, corpo armonioso e sensuale, belle gambe, bei piedi. Capelli non all’altezza. Cosa fa? Canta e si mostra, o si mostra e canta.
In quel settore non in molte hanno i suoi attributi, e lei se n’è accorta rapidamente, è stata ben consigliata, ha fatto subito un documentario su se stessa, poi un film e altri ne farà. Se lo spettacolo è sempre alla ricerca di personaggi notevoli, bene lei lo è. Come canta? Non ha puntato su testi di livello, si è accontentata di far parte di quel gruppone di artisti alcuni dei quali vivono una sola estate e soprattutto vivono di look e hanno nomi improbabili.
Dice la cantante: “il corpo è parte fondamentale del modo di raccontarci e riprenderci la libertà di essere sensuali, che non è lontana dall’essere capaci.” Non se ne rende conto, ma è riuscita con una frase ad inanellare una serie di sciocchezze: il corpo è il nostro corpo e non è un modo di raccontarci ma di rappresentarci; inoltre nessuno ha tolto la libertà di essere sensuali, semmai il contrario. Inoltre bisogna essere capaci di essere sensuali. Bene, Elodie dice che il suo corpo è un inno alla libertà e che essendo lei libera lo usa come vuole: bisogna scomporre le frasi.
Partiamo dalla seconda: lei può usare il corpo come vuole, ed ha ragione come chiunque di noi, perché si è accorta subito che esibirlo rendeva. Chi può impedire ad un altro di non sfruttare i propri talenti? Ricordiamoci la parabola.
La mente, e qualche suggeritore, possono indicarti come sfruttarli al meglio; la stupidità può suggerire le strade peggiori: la bellezza può portarti all’Oscar o a fare la prostituta.
Lei, Elodie, si è accorta che la sua sensualità era la principale fonte di attrazione e l’ha cavalcata.
Un inno alla libertà? Se questa frase vuol dire che Lei fa come gli pare, ha un senso, ma se crede che esibire il suo corpo sia emblematico di un’etica della liberazione della donna dai legacci sociali e dalle convenzioni ha totalmente sbagliato obiettivo, raggiungendo esattamente il risultato contrario, con la conferma che una donna nuda attira gli sguardi maschili finché il suo corpo glielo consente.
Siamo invasi, in questo paese di sottosviluppo culturale, di donne che vivono del loro corpo non sapendo fare nulla se non approfittare di quella marea di babbei frustrati che sono gli uomini: Boncompagni e le ninfette, Striscia la notizia, Bonolis, Le iene, Tinto Brass, Bertolucci, Guadagnino, tutte espressioni del medesimo concetto, ora più fluido di prima e sempre esaltato dalle televisioni. Vengono in Italia da tutto il mondo per approfittare della nostra libertà e della stupidità degli uomini.
Eppure, in un momento politico nel quale le donne hanno raggiunto l’apice non sfruttando il corpo perché non era il loro talento migliore, ma dimostrando che si può competere con gli uomini anche con il pensiero e la costanza, Elodie potrebbe accontentarsi di esibire il corpo velato nel calendario Pirelli e di guadagnare, senza pretendere di voler mettere la sua firma sulla indipendenza delle donne che è già molto più autorevolmente dimostrata. E sono certo che del fatto che Lei si spogli non interessa nulla a nessuna delle donne che governano il nostro paese.
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