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  • Immagine del redattoreMichele Lo Foco

Colpi magistrali

A cura di Michele Lo Foco.



Ha fatto clamore in questi giorni il furto effettuato dalla famosa “banda del buco” che infiltrandosi sotto il negozio Bulgari, in piena Via Condotti e davanti al caffè Greco, dopo aver forato il pavimento, si è appropriata di gioielli per un valore di circa 500mila euro.


Ma andiamo a fondo di questa vicenda: cinque malviventi studiano il colpo, si procurano le piante dell’impianto fognario, si procurano le piante del negozio Bulgari, si attrezzano con gli strumenti necessari, immagino torce, trapani, picconi, pale, si immergono nella melma paludosa e puzzolente di notte, individuano il negozio, praticano il famoso buco cercando di non fare troppo rumore, arraffano rapidamente quello che possono e rimmergono nella melma paludoso scappando e dileguandosi.


Immaginiamo che, felici di essere riusciti, si dividano il bottino, circa 100mila euro cadauno, dai quali però vanno scalati i costi per le collusioni, le piantine, gli attrezzi.


Alla fine 80mila euro ciascuno, ma di gioielli, non di soldi.


Ci vogliono i ricettatori, che devono guadagnare anche loro. Alla fine della fine 50mila euro a testa.


La speranza è che la categoria dei delinquenti abituali non si accorga del fenomeno tax credit, che è già utilizzato da gran parte del settore spettacolo, ma potrebbe diventare troppo affollato costringendo lo Stato, come già in parte avviene, a ritardare le erogazioni e a non rispondere al telefono.


In effetti questa modalità di contribuzione è catalogata sotto la  voce “attrazione investimenti internazionali” e pertanto nulla di strano se “attrae” tutti coloro che di questo genere di sovvenzioni fanno una accurata ricerca con lo scopo primario di non investire nel prodotto soldi personali.


Parlando di colpi magistrali è altrettanto interessante la vicenda del cinema Fiamma, mirabolante acquisto del Centro Sperimentale di Cinematografia da parte del CdA voluto da Franceschini.


Come era prevedibile, dopo aver fatto un enorme piacere a Mediaset, o società del gruppo, rilevando per 3 milioni di euro una sala senza parcheggio ormai abbandonata da anni (acquisto sul quale sarebbe opportuno accendere un faro), il Centro non ha proceduto ai lavori di restauro, ipotizzati in altri 3milioni di euro data anche l’inutilità della spesa.


Ora, grazie al nuovo Cda creato dal ministro Sangiuliano, il Fiamma è di nuovo in vendita, e come per il gruppo Berlusconi all’epoca, nessuno si precipiterà ad acquistare quella sala a meno che il Comune non consenta un cambio di destinazione.

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