A cura di Michele Lo Foco.
Come avevo previsto in articoli precedenti, il festival si sta dimostrando più mondano che artistico, ed è la traiettoria che nel nostro paese stanno assumendo tutti gli spettacoli attuali, compresi quelli televisivi, che hanno da tempo abbandonato lo stile e le motivazioni per una dose massiccia di cafonal e di influencer.
Il significativo spostamento delle star dall’America a Venezia, che da noi appare come una grande concessione, non è altro che la ricerca di un mercato ancora significativo per attori e film che in patria sono considerati anziani e comunque faticosi, mentre all’orizzonte ci sono giovani uomini e donne, bravi e meno pretenziosi: George Clooney e Brad Pitt, certamente ricchi e simpatici, hanno comunque sessant’anni e non hanno l’autorevolezza dei divi di una volta.
De Niro è ormai legato ai vecchi successi e si accontenta di guadagnare.
Così, stancamente, il festival spara le sue cartucce a salve mentre il settore ascolta con disappunto le spiegazioni bislacche della Borgonzoni, che dopo aver fatto per più anni il gioco di Franceschini, ed aver esaltato il tax credit, ora è la legislatrice critica che da una parte riconosce che sono stati fatti molti sbagli, e dall’altra vuole comunque favorire i grossi gruppi falcidiando le medie piccole imprese delle quali a Lei non interessa nulla.
Il tutto mentre al povero Ministro Sangiuliano le truppe dei giornalisti di sinistra sferrano un attacco ignobile, approfittando della Sua ingenuità e della malignità di una signorina bruttissima, soprattutto quando si acconcia, che non può creare interesse di alcun tipo.
Spiace vedere la politica calpestata in questo modo, e solo il migliorato ruolo delle associazioni e le accurate indagini di IsICult tengono accesa la fiammella della ragione, guai a spegnerla diceva un filosofo, che spiega che il decreto di nuova attuazione è un sistema articolato, e non sottoposto al Consiglio Superiore, per terminare il lavoro di Franceschini che è come se fosse ancora Ministro.
Sapere che Curti ha alzato la voce, che Martinottiha allertato gli autori, che qualcuno di nuovo attivismo come “siamo ai titoli di coda” ha stimolato gli aderenti, rende più visibile il ruolo delle Major e dei potentati nazionali, che come tutti possono verificare, non hanno fiatato quando Borrelli ha spiegato il nuovo decreto, che evidentemente continua a favorirli e continua a portare acqua al loro mulino. Ed evidentemente non solo acqua, ma anche champagne e caviale con un benzinaio alle spalle come RAI che non fa mancare il carburante.
Venezia finirà, arriveranno con un ritardo quasi incolmabile i decreti direttoriali e quanto manca a saltare l’anno e tutti si troveranno con un futuro innanzitutto da decifrare e poi da affrontare.
Mi domando se è giusto che un settore venga massacrato per anni dalla incapacità e dall’ipocrisia di pochi, ma mi domando anche se fa parte della attuale equità sociale, quella pubblica, doverosa, giusta, che ad un pensionato non vengano dati 15 euro in più, o venga tolto il contributo per un figlio, e a De Martino, un ex ballerino fidanzato di Belen, vengano riconosciuti 150.000,00 euro al mese per divertirsi.
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